martedì 5 luglio 2011

No alla Censura Agcom



Se possibile, se ti va: leggi, contribuisci, condividi e fai girare!
 “Cosa prevede la delibera [Tratto dalla sintesi di www.valigiablu.it] Secondo la delibera AGCOM, se il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo dovesse riscontrare una violazione di copyright su un qualunque sito (senza distinzione tra portali, banche dati, siti privati, blog, a scopo di lucro o meno) può chiederne la rimozione al gestore. Che, «se la richiesta apparisse fondata», avrebbe 48 ore di tempo dalla ricezione per adempiere. CINQUE GIORNI PER IL CONTRADDITTORIO. Se ciò non dovesse avvenire, il richiedente potrebbe, secondo la delibera ancora in bozza, rivolgersi all’Authority che «effettuerebbe una breve verifica in contraddittorio con le parti da concludere entro cinque giorni», comunicandone l’avvio al gestore del sito o del servizio di hosting. E in caso di esito negativo, l’Agcom potrebbe disporre la rimozione dei contenuti. Per i siti esteri, «in casi estremi e previo contraddittorio», è prevista «l’inibizione del nome del sito web», prosegue l’allegato B della delibera, «ovvero dell’indirizzo Ip, analogamente a quanto già avviene per i casi di offerta, attraverso la rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi in assenza di autorizzazione, o ancora per i casi di pedopornografia».”
Fonte: www.agoradigitale.org/nocensura
“Immaginate che un giorno intere sezioni della vostra biblioteca vengano rese inaccessibili. Non vi verrà mai detto quali specifici libri, e per quale ragione sono stati rimossi, ma troverete solo un cartello che vi informa che qualcuno, da qualche parte, per qualche ragione, ha segnalato che i libri di quella sezione violano i diritti di qualcun’altro. Immaginate che anche dagli scaffali accessibili della biblioteca qualcuno rimuova costantemente libri senza che voi o gli altri altri utenti della biblioteca, possiate sapere quali volumi sono stati rimossi, e senza che vi sia data la possibilità di valutare se la rimozione di tali libri viola alcuni dei vostri diritti fondamentali.”
Fonte: sitononraggiungibile.it
“Può un authority con lance spuntate farsi largo e ordine su una questione ampia e complicata come il diritto d’autore in Rete? Può questa Agcom riuscire a fare gli interessi dei tutelati? Ovvero i cittadini?
Eppure, guardate, la faccenda in fondo è molto semplice. Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che nei prossimi giorni secondo i piani dovrebbe diventare il soggetto amministrativo in grado di decidere quali siti web gli italiani potranno vedere e quali dovranno essere censurati per violazione del copyright, ha un solo unico grande problema. È, da sempre e non solo da quando è presieduta da Corrado Calabrò, una autorità senza alcuna autorevolezza.”
Fonte: Massimo Mantellini – Punto Informatico
“Viene da chiedersi come qualunque cittadino della Rete possa assistere senza far niente a questa devastazione dei suoi diritti, continuando magari a dedicare il suo tempo ad aggiornare il profilo di Facebook.
Ma si sa, nelle comunità sociali commerciali la censura è praticata correntemente, talvolta in maniera clamorosa, talvolta in maniera sottile e strisciante, e suscita al massimo scandali momentanei e circoscritti.
Forse, dopotutto, la Rete come l’avevano concepita i suoi padri proprio non ce la meritiamo, ed ha ragione V quando dice che “… se cerchiamo un colpevole, dobbiamo solo guardarci allo specchio”.”
Fonte: Marco Calamari – Punto Informatico
“A mio avviso ci sono due modi per far fallire in modo elegante e civile quest’ennesimo giro di giostra. Il primo è sommergere l’Agcom di segnalazioni di presunte violazioni. Noi siamo in tanti; loro sono in pochi. Basta qualche decina di migliaia di segnalazioni per mandare in tilt il sistema e ricordare a questi asini digitali che stanno cercando di vietare al vento di soffiare e stanno ragionando ancora in termini di piombo in tipografia anziché di bit nella Rete.”
Fonte: Paolo Attivissimo – Il Disinformatico

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