lunedì 13 luglio 2009

La trasparenza dell'informazione e la potenza delle lobbies

Volentieri pubblico e diffondo il link che descrive in dettaglio la vicenda legata alla trasparenza delle informazioni finanziarie (recepimento della direttiva europea “Transparency”) e al teatrino delle dimissioni respinte del presidente della Consob.

Trovate il tutto qui.

Per il palese conflitto di interessi editoriale questa storia non ha avuto il giusto risalto da parte del mondo dell'informazione.

In sintesi una direttiva europea impone (?) che le comunicazioni finanziarie delle società quotate possano essere pubblicate anche a mezzo internet e non solamente a mezzo carta stampata, per inciso mediante l'acquisto di pagine e pagine sui giornali per lo più finanziari (sole24ore, milano finanza...).
Quindi semplificando: prima l'azienda quotata in borsa, quando doveva dare informazioni obbligatorie agli investitori, doveva comprare una pagina sul sole 24 ore.
Con la nuova direttiva può fare anche tutto attraverso internet, magari su una pagina del proprio sito web o sulle pagine dei siti web delle banche o intermediari finanziari ecc...
Tutto questo provocherebbe una riduzione notevole dei costi per le aziende, ma una riduzione altrettanto notevole degli introiti per gli editori.
La lobby editoriale sembra si sia mossa per fare pressioni sui parlamentari in modo che la direttiva non venisse recepita, dopodiché il presidente della Consob, palesando la sua "parzialità", ha chiesto alla Consob di annullare il recepimento delle direttiva. Quindi il presidente ha dato le dimissioni e il parlamento le ha respinte.

Non so a questo punto come finirà la cosa, nè quali potrebbero essere le conseguenze. So che in molti ambiti se non vengono recepite delle direttive europee entro un certo numero di mesi vengono avviate delle procedure di infrazione e vengono inflitte sanzioni economiche. Forse anche questa volta?
Tanto a pagare veramente son sempre gli stessi.

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